Il flair bartender: tra leggenda e realtà
Quante volte pensando alla figura del bartender l’abbiamo associata al giovane Tom Cruise, che nei panni di Brian Flanagan, conquista “l’America con i suoi cocktail?”
Una professione recente, svolta da un ragazzo giovane, bello e simpatico, è il cliché nel quale spesso cadiamo.
In realtà le origini di questa figura professionale, risalgono al 1806, anno in cui compare per la prima volta la parola cocktail su alcuni giornali. L’articolo parla di una bevanda composta da distillati, acqua, zucchero e bitter capace di “alleviare la testa e corroborare il corpo”.
Il 1862 è l’anno in cui compare il primo “manuale del barman”. Il Bartender’s guide redatto ad opera di Jerry P. Thomas, è una guida contenente i 10 cocktail più famosi per l’epoca.
Thomas, conosciuto come Il Professore, era una persona fantasiosa e carismatica, fortemente appassionata di drink. Continuò ad aggiornare la sua guida e, nel 1876, inventò una bevanda che l’assolse a padre fondatore della categoria: il blue blazer, una scia fiammeggiante di whisky versato ardente tra due bicchieri di metallo. In tanti cominciarono a seguire lo stile di J. P.Thomas, nuovi locali prendevano vita, cominciò a spargersi la voce e il “bere miscelato” divenne ben presto una moda.
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